Un Giornale Un Paese - Ritratto di Dronero e della Valle Maira nelle pagine del Drago
Comunicato stampa
Un giornale, un paese
Ritratto di Dronero e della Valle Maira nelle pagine del Drago
a cura di Ivana Mulatero in collaborazione con Associazione Il Drago
Mostra realizzata con il sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Dronero
Patrocinata dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e dal Centro Studi sul giornalismo
“G. Pestelli”
MUSEO CIVICO LUIGI MALLÉ
Dronero – Via Valmala 9
Inaugurazione: sabato 13 luglio 2024 ore 17:00 alla presenza del
Presidente dell’OdRG Stefano Tallia
13 luglio – 15 settembre 2024
La mostra sarà visitabile dal 13 luglio al 15 settembre 2024
sabato e domenica ore 15:00 –19:00
e in altri giorni su prenotazione con ingresso libero e gratuito
Un giornale, un paese
Ritratto di Dronero e della Valle Maira nelle pagine del Drago
a cura di Ivana Mulatero
Una possente operazione di storia pubblica: più che un documentario, più che gli approfondimenti, sono le pagine de “Il Drago”, il mensile pubblicato dal 1969, a costituire una grande “biblioteca” sul passato e sul presente di Dronero e del territorio circostante, coinvolgendo tantissimi lettori e collaboratori, alcuni giunti ad essere firme eccellenti del panorama del giornalismo italiano.
Con questo assunto apre il sabato 13 luglio 2024 alle ore 17.00, la mostra allestita al secondo piano del Museo Mallé dal titolo “Un giornale, un paese. Ritratto di Dronero e della Valle Maira nelle pagine del Drago”, sotto gli auspici e il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, del Centro Studi sul giornalismo Gino Pestelli, e con il sostegno dell’Associazione Il Drago, della Regione Piemonte e del Comune di Dronero.
Ideata da Alessandro Monetti, Massimo Monetti e Sergio Tolosano, con il coinvolgimento dei collaboratori di redazione, Ada Gautero, Luciano Allione, Gianni Acchiardo e Valeria Verri, all’interno del progetto storico-scientifico dell’esposizione curato dalla direzione del museo. Si tratta di una mostra documentale relativa ai 55 anni di vita de “Il Drago”, storica testata di Dronero e della Valle Maira ancora in attività, di cui Gianni Romeo fu fondatore e primo direttore, per cedere poi il testimone a Ezio Mauro.
Furono proprio loro, nel dicembre 1969, insieme a un gruppo di giovani amici, a iniziare una storia di persone, fatti e vita, nelle serate passate da “Praveia”, con i ragazzi attorno a Domenico Poggio ed Elda Gottero, a ragionare sui tanti temi dominanti nella città e nella valle. Svariati argomenti recentemente raccolti, selezionati e riproposti in un libro da Alessandro Monetti, andato in stampa nel 2022 dal titolo “Risveglio. Cinquant’anni di storia di un giornale di provincia”. La mostra al Museo Mallé completa il ciclo di omaggi e di riflessioni su un anniversario importante avviato con la pubblicazione, dalla quale riprende e amplia da un punto di vista soprattutto narrativo, visivo e multisensoriale i molti spunti e i tanti temi emersi dai numerosissimi articoli pubblicati.
Il giornale, pur focalizzando la propria offerta informativa sulla vita locale, ha sempre avuto una certa attenzione agli eventi di portata nazionale, e proprio su questo mix tra particolarismo e generalismo s’incentra la mostra che ripercorre, con una figurata linea del tempo che si snoda lungo i cinquanta metri lineari delle pareti dello spazio espositivo del Museo Mallé, l’intensa e cadenzata attività del giornale riproponendone le pagine più significative, circa trecento articoli fotografati e postprodotti da Paolo Viglione.
L’incipit espositivo si avvia dalla conquista della luna, nel luglio 1969, che vide un dronerese illustre, il professore Rodolfo Margaria, ordinario di Fisiologia Umana alla Statale di Milano, firmare un articolo dal titolo “Agraria lunare” per il primo numero del Drago andato in stampa nel dicembre dello stesso anno. Egli era uno dei migliori fisiologi a livello mondiale e in quanto collaboratore della Nasa fu protagonista del dibattito scientifico che allora gravitava attorno alla possibilità da parte dell’uomo di riuscire a camminare sul suolo lunare. All’interno della linea del tempo in mostra, si snoda la cronaca, la politica, le interviste, le vicende di costume, la storia, i personaggi e le curiosità, l’arte, la musica e le annose questioni come lo spopolamento della valle, le discussioni sulla diga e sulla circonvallazione. Risaltano con dati interessanti su un piano locale, la battaglia per il referendum sul divorzio, le varie tornate elettorali nazionali, l’attentato di Taba in cui morirono le due droneresi Jessica e Sabrina Rinaudo, i 150 anni dell’Unità d’Italia e ben due Giri d’Italia.
L’esposizione include una sala immersiva multimediale con la riproduzione di centinaia di prime pagine del giornale e la diffusione di una traccia registrata da Enrico Cipri con una trentina di voci attuali di droneresi, invitati con una call pubblica il 3 luglio 2024 a leggere un breve brano (qualche riga nulla di più), tratto da un articolo pubblicato negli ultimi cinquant’anni dalla storica testata dronerese. Le parole registrate e diffuse in mostra, portano all’ascolto dei visitatori i passi salienti degli articoli con un piccolo cammeo recitato dall’attrice Cinzia Mattei.
Le tre sale tematiche sono, invece, attraversate dalla linea del tempo corredata dai disegni originali di Sergio Garino della “Storia a fumetti di Dronero” sceneggiata da Piero Benedetto, insieme alle vignette di Danilo Paparelli, le fotografie di Raffaele Romano e di Luigi Massimo che riportano l’attenzione sugli interni droneresi e sulle architetture del paesaggio valmairese.
Nel corso dell’esposizione si prevede l’organizzazione di conferenze, concerti, attività didattiche per famiglie e visite guidate di approfondimento sui temi toccati dalla mostra, con la partecipazione delle personalità dell’arte e della cultura, delle realtà associative del territorio e delle scuole.
Al termine della mostra, è in programma un corso di formazione organizzato dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte (valido per gli associati ai fini dei crediti formativi) che si terrà il venerdì 13 settembre 2024 al Teatro Iris di Dronero sul tema: “Un giornale, un paese: il ruolo della stampa locale nell’epoca dell’IA”.
Breve focus sul Museo Mallé
A Dronero esiste un particolare museo d’arte - nonché casa museo - voluto da un direttore di museo. Si tratta del direttore dei Musei Civici di Torino dal 1966 al 1973, Luigi Mallé (Torino 1920 – 1979), la cui famiglia era originaria proprio di Dronero. La collezione, e la casa dei nonni, che egli dona nel 1979 al Comune della cittadina alle porte della Valle Maira, diviene un lascito importante ed un esempio di rilevante mecenatismo finalizzato alla condivisione delle varie forme della cultura artistica con le generazioni presenti e future.
Dopo lunghi e complessi lavori di inventariazione e ristrutturazione, l’amata casa dronerese, che Andreina Griseri aveva definito “una immensa valigia delle Indie”, si apre al pubblico il 23 giugno 1995 con una duplice identità: un museo d’arte con migliaia di oggetti, tra cui un centinaio tra dipinti, sculture, disegni e incisioni che spaziano dal Cinquecento alle ultime decadi del Novecento, e una casa museo nella quale si sprigiona ancora l’aura di vissuto: piccole camere dalle volte a botte impreziosite da arredi del XVIII e XIX secolo che ora contengono porcellane Meissen e vetri Gallé e Daum.
I gusti, le passioni e la cultura enciclopedica di Mallé per le arti, traspaiono nella predilezione per le età barocca e rococò ma, nondimeno, per la pittura fiamminga e olandese e per i generi pittorici del paesaggio ottocentesco e del ritratto. Un nucleo di dipinti dei maestri del Novecento, rimanda, invece, agli anni in cui egli è stato direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino e si ricollegano in parte agli indirizzi culturali impressi alla attività del museo torinese.
La collezione permanente del Museo Mallé annovera alcune opere dei maestri del Barocco piemontese (Luigi Mallé fu curatore della sezione sulla Scultura nell’importante mostra torinese sul Barocco del 1963) come Charles Dauphin, pittore della corte sabauda di metà ‘600, e Giovanni Battista Crosato con un’opera da cavalletto alquanto rara della prima metà del ‘700, oltre a consolle, appliques, bureau-libreria e un mappamondo di gusto rococò. A quasi trent’anni dall’apertura, il Museo Mallé è un punto di riferimento di iniziative e attività culturali per il territorio e, al suo interno, trovano spazio al primo piano la collezione permanente con le videoanimazioni e i percorsi di audioguide, al secondo piano le mostre temporanee e i depositi all’interno dei quali sono custodite le Collezioni di Miche Berra e di Margherita e Mario Crema in comodato gratuito.
Orari:
Sabato e domenica ore 15-19 Visite guidate su prenotazione; possibilità di aperture straordinarie su prenotazione per gruppi e scolaresche.
Info: Museo Luigi Mallé – www.museomalle.org – museo.malle@comune.dronero.cn.it
Via Valmala 9, Dronero (Cuneo) – 0171.291014 | 0171.908704 | 347 8878051 FB @museomalle Instagram: @museomalleofficial