Il progetto Guarda! Si muove!
Uno strumento innovativo creato dai visitatori per i visitatori: il progetto “Guarda! Si muove!” del Museo Luigi Mallé
Ivana Mulatero
Il progetto Guarda! si muove! ideato dal Museo Luigi Mallé di Dronero e vincitore del bando “Musei da vivere 2018/2019” indetto dalla Fondazione CRC, ha coinvolto un gruppo di visitatori over 65 con l’intento di coltivarne uno sguardo partecipato verso il museo e di valorizzarne il potenziale ideativo attraverso la coprogettazione di dodici video animazioni digitali per altrettante opere della collezione permanente del Museo.
Le opere prendono vita, si muovono, rivelano lati nascosti, si mostrano nei dettagli mai prima conosciuti, suggeriscono nessi impensati con i beni culturali diffusi sul territorio grazie a un progetto partecipato con il pubblico. Uno strumento creato dai visitatori per i visitatori con il quale esplorare le sale del Museo in un confronto emozionante tra l’opera dal vero e la sua riproduzione. Tutte le video animazioni sono disponibili gratuitamente al pubblico in visita al Museo, e sono fruibili sui tablet appositamente predisposti.
Ogni video animazione arricchisce l’esperienza di visita con le molteplici interpretazioni offerte dai partecipanti divenuti co-autori di contenuti culturali. L’innovazione tecnologica è divenuta un mezzo e non un fine, che si plasma sul ruolo sociale del museo, offrendo l’opportunità di sperimentare un dialogo e un coinvolgimento dei visitatori nella ricerca di nuovi significati, nuove motivazioni e nuovi valori culturali condivisi.
Per approfondire
Nel 2020 il Museo Civico Luigi Mallé ha tagliato il traguardo dei 25 anni di attività e dei cento anni dalla nascita del suo fondatore. Si sono celebrate entrambe le ricorrenze con il progetto “Guarda! Si muove!” ideato e condotto dalla Direttrice del Museo Mallé, Ivana Mulatero, con il coordinamento di Espaci Occitan. Si è trattato di un progetto partecipato con il pubblico, realizzato con il supporto finanziario della Fondazione CRC di Cuneo, nell’ambito del bando “Musei da vivere”, e con il sostegno del Comune di Dronero e della Regione Piemonte.
Il progetto ha coinvolto in maniera attiva la comunità con un approccio “human-centered”: un metodo basato sul coinvolgimento attivo dei visitatori del Museo Mallé nella co-progettazione di un prodotto culturale pensato ‘con’ e ‘per’ le persone.
L’accento sulla partecipazione ha implicato un riconoscimento dell’audience quale interlocuzione protagonista in questo progetto, coinvolta nella co-progettazione di un nuovo prodotto per la fruizione del museo in grado di soddisfare i bisogni di approfondimento culturale di un target specifico, over 65, ma anche in prospettiva di altri tipi di pubblico.
Un gruppo di visitatori, provenienti dal territorio cuneese, ha co-progettato dodici video animazioni digitali per le opere della collezione permanente del Museo Mallé, coadiuvato da Ivana Mulatero, ideatrice del progetto e Direttrice del Museo, insieme ai professionisti delle tecnologie di animazione digitale come la francese Alice Gallouin titolare della Società Anima con sede a Cuneo. La società Anima in partnership con Espaci Occitan, soggetto capofila del progetto, e con i partner di progetto - Alliance Francaise di Cuneo, la Fondazione Peano e il Centro Studi Piemontese di Torino – hanno sviluppato una progettualità condivisa in tutte le varie fasi.
Il contributo del gruppo di visitatori divenuti co-progettisti è stato molto ampio, dal prestare la voce per le narrazioni fuori campo alla realizzazione di immagini di alta qualità, dalla composizione di colonne sonore alla ideazione del logo e dell’immagine guida fino alla produzione di brevi testi. Non di meno, ogni video animazione è stata replicata in altre lingue, dal francese all’occitano.
La comunità è stata coprotagonista nel riordinare e raccontare le opere, costruendo una identità su misura per la collezione Mallé. Il progetto si è caratterizzato per la metodologia innovativa che unisce la tecnologia con la dimensione umana e relazionale. Infatti, l’impiego degli strumenti tecnologici ha aiutato a portare i cittadini più vicini al loro patrimonio e nel farlo, li ha avvicinati gli uni agli altri, nel contesto generale di una società più inclusiva.
Le potenzialità della tecnologia digitale ha consentito di vedere isolate e ingrandite le singole parti di un opera, raffrontarle con altre, coglierne le differenze stilistiche, entrare negli spessori delle pennellate per ritrovare elementi compositivi mai visti prima. Così è stato per il disegno di Enrico Reycend, “La lanterna del porto di Genova” (1886 ca.) che ha rivelato un doppio soggetto. O per l’opera astratta di Umberto Mastroianni (1970) che, in video animazione, ha dischiuso un nucleo figurativo e narrativo. C’è, inoltre, un rimando al territorio, con immagini ai beni della comunità di particolare coerenza con l’opera in museo. Per tornare all’esempio di Mastroianni, la suggestione proposta ha messo in luce il Monumento alla Resistenza italiana di Cuneo e, persino, ritrovato e filmato una cedola del 1969 con cui i cuneesi finanziarono l’opera pubblica.
Per ogni opera, la tecnologia di animazione digitale ha assunto due funzioni principali: da un lato ha introdotto l’osservatore in un rapporto diverso dal consueto vis a vis con la staticità frontale dell’opera; dall’altro ha trasmesso contenuti selezionati e in movimento che coinvolgono emozionalmente. I soggetti raffigurati cominciano sullo schermo a correre, a volare e a compiere i gesti abituali dei quali si è sempre solo visto una singola scena dipinta. Le nuvole scorrono nel cielo, le luci cambiano il paesaggio naturale e quello urbano, le folate di vento fanno sbattere le persiane alle finestre delle case e muovere i panni stesi. Si guarda il movimento della mano della dea Venere e si ascolta da una voce fuori campo i particolari curiosi sulla genesi dell’opera e sui risvolti più segreti, senza tralasciare le vicende biografiche del pittore e i suggerimenti ad altre opere da vedere sul territorio.
Il patrimonio culturale del Museo Mallé è rappresentativo della storia dell’arte europea. Gli artisti fiamminghi e olandesi, i pastellisti francesi del settecento, gli autori delle porcellane di Meissen come pure i maestri dell’arte astratta e informale della metà del Novecento, sono solo alcuni dei protagonisti delle video animazioni.
Il progetto “Guarda! Si muove!” si prefigge di valorizzare la cultura europea nell’ottica di una migliore accessibilità e fruizione come previsto fin dall’Agenda Europa 2020 che prevedeva, tra le priorità, la crescita intelligente mediante lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza, la ricerca e l’innovazione. Tre fattori fondamentali su cui l’iniziativa riveste un ruolo importante di sensibilizzazione delle coscienze di tutto coloro che vogliono sentirsi parte di una comunità. Una finalità ripresa e rivista alla luce dell’Agenda 2030 in particolare negli obiettivi n. 4 (quality education) e nel n. 11 (sustainable cities and communities).
“Guarda! Si muove!” rappresenta la forza e la capacità di crescere di una piccolo museo di periferia italiana che, nonostante l’isolamento, la marginalità e la carenza di risorse, crede nel progetto investendo molto di più rispetto al budget disponibile, con un notevole dispendio di energie, di idee, di forze e soprattutto di convincimento da parte delle persone.
Rappresenta anche un modello diverso di ‘essere museo’. Lontano dalle grandi istituzioni sempre più simili a centri commerciali o a parchi giochi, il Mallé è un micromuseo che si offre come uno spazio di pensiero a misura d’uomo, aggregante e non elitario. Per queste ragioni e caratteristiche, il progetto “Guarda! Si muove!” cerca di saldare il senso delle radici e l’adesione al presente. Senza trascurare il gusto per la ricerca e la sperimentazione. Sfruttando anche le opportunità offerte dalle tecnologie dell’animazione digitale. Nel tempo del Covid, segnato dalla crisi del turismo di massa nelle città d’arte, le attività come “Guarda! Si muove!” messe in campo da un piccolo museo, hanno rappresentato una possibile, necessaria alternativa civile, altamente politica e culturale.
Nella costruzione e nella presentazione di nuovi contenuti culturali che si trovano ora nelle video animazioni, fruibili sui tablet al museo, una delle finalità è che questi contenuti sono sempre più l’esito e l’espressione di una collettività, attuando in tal modo i principi dell’accessibilità culturale, non solo architettonica ma anche cognitiva.
A tal fine, “Guarda! Si muove!” propone una duplice idea di innovazione, da una parte in senso tecnologico consente una nuova relazione con le opere mediante nuove scoperte, conoscenze, engagement ed empatia; dall’altra è una innovazione sociale grazie alla quale il comportamento delle persone è di compartecipazione e cura del patrimonio.
Il gruppo di lavoro è stato composto da:
Adriana Abello, Olga Allesiardi, Carla Arlotto, Giorgina Castellino, Beatrice Condorelli, Marina Cometto, Paola Costamagna, Diego Crestani, Mirella Galanti, Livia Garino, Carlo Mattei, Michela Parrotta, Nella Rovera, Stefano Ruberto e Tiziana Sola.