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Per approfondire

Petrus (Pierre) Henricus Theodorus Tetar Van Elven

(Molenbeek - Bruxelles - 1828 - Milano 1908)

 

Modena (Vecchia Modena)

Olio su tavola, 25 x 34 cm., inv. 44.

Siglato in basso a destra con monogramma «T.V.E.» e titolo «Modena».

Sul verso etichette: «Galleria d'arte Fogliato / P. Tetar Van Elven /

Il giovedì santo a Modena / Dott. Malle»; «Van Elven Tetar / Piazza della Cattedrale (Modena)».

Restauro: 1995, K. Doneux, Torino.

L'opera è riconoscibile nell'elenco allegato all'inventario di eredità, collocate nello studiolo.

 

Arduo è rintracciare i movimenti a raggio europeo e in tutta la nostra penisola di Petrus Tetar Van Elven, formato alle accademie di Amsterdam e dell'Aia, poi nomade tra Milano, Roma, Torino, Parigi, Amsterdam. La sua immensa produzione, che egli presentò ampiamente anche alla Promotrice torinese dal 1854 al 1865, poi ancora nell'84, è costituita soprattutto da immagini di luoghi, dal Nord d'Europa alle coste del Sud d'Italia, alle grandi capitali, alle città di provincia, ai siti pittoreschi. Paragonabile per intraprendenza di universale reportage al contemporaneo Bossoli, senza averne lo straordinario talento pittorico e disegnativo, condivise con lui l'avventura di seguire le truppe piemontesi nella seconda campagna d'indipendenza, venendo poi incaricato anche di immagini ufficiali del lieto fine di quelle imprese belliche [si vedano Prima seduta del Parlamento italiano, 1861 (Torino, Museo del Risorgimento) ed Entrata di Vittorio Emanuele II a Palermo, 1861 (Torino, Intendenza di Finanza)]. II vivace piccolo olio mostra la piazza della Cattedrale di Modena con l'edificio del Seminario sulla destra e la secentesca Chiesa del Voto al fondo. La piazza è teatro di una manifestazione festante di popolo, che proviene in parte dalla Chiesa del Voto, in parte dal fianco sinistro del Duomo. Che tale scena di allegrezza popolare non permetta di identificare il dipinto con Il giovedì canto a Modena esposto alla Promotrice nel 1858, come vorrebbe suggerire l'etichetta dei Fogliato sul verso del dipinto, era ben chiaro a Mallé, il quale tuttavia ne accettò la data. In attesa che ulteriori studi chiariscano quale ricorrenza festeggino i modenesi nel dipinto di Tetar Van Elven, si può ipotizzare che la scena rappresenti una delle tradizionali feste modenesi, la "Befanata", che si teneva in quaresima, o la processione di San Geminiano, che si teneva il 31 gennaio accompagnata dalla fiera (gentile comunicazione di Enrica Pagella). E’ da rilevare che sia le bandierine da essi impugnate, sia gli stendardi alle finestre inalberano il colore degli Estensi, l'azzurro, mostrando che l'avvenimento precede il plebiscito per l'annessione di Modena al Regno d'Italia (1861). Si può tuttavia consentire con Mallé che giudice la scena « sapida, brillante, animata, condotta con un senso dell'episodio goduto ma controllato, sottomesso ad un'accorta regia delle masse di luce e d'ombra ».         

 

Rosanna Maggio Serra, in E. Ragusa (a cura di), Museo Mallé Dronero, L’Artistica Savigliano, 1995, pp.108-109.

 

BIBLIOGRAFIA: L. Mallé, 1973, p. 4, ill. p. 5 con titolo Vecchia Modena e data «(1858) »; L. Mallé, 1976, p. 202, ill. n. 231 con titolo Vecchia Modena e data «(1858) ».

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