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Benvenuti alla giornata del Museo Mallé in ricordo di Milli Chegai- Ivana Mulatero

 

Giornata di Studi | 6 giugno 2015 | Sala Milli Chegai | Teatro Iris – Dronero

 

Il Museo Mallé in ricordo di Milli Chegai
Case Museo in Piemonte

 

BENVENUTI ALLA GIORNATA DEL MUSEO MALLE’ IN RICORDO DI MILLI CHEGAI
Ivana Mulatero

 


Un caloroso saluto a tutti e grazie di esser venuti a questa giornata di studi e di ricorrenze. Per il Museo Civico Luigi Mallé che compie 20 anni, desideriamo con il concorso degli organizzatori, suggerire una ricostruzione, parziale ovviamente e provvisoria, grazie alle presenze che abbiamo qui invitato in questa prima parte della giornata e che hanno gentilmente accettato: il Professor Mario Cordero, la Dottoressa della Soprintendenza Elena Ragusa e Valeria Moratti, anche lei della Soprintendenza, Elda Gottero che è stata presenza storica importante fin dalla nascita della prima concezione del Museo e poi il Professor Andrea Bissi che ha condiviso una vita, una scelta, insieme a Milli Chegai.

Stamattina l'intenzione è quella di ricordare la figura di Milli come curatrice effettiva per quasi dieci anni del Museo Mallé (dal 1995 al 2004), ma attivamente coinvolta fin dai primi anni '80, quando il lascito Mallé fu dichiarato nel 1979. A partire dal decennio Ottanta l’Amministrazione comunale e alcuni volontari cominciarono a lavorare su tutti i materiali di archivio e anche su quello che veniva individuato nelle ricerche notarili e nell'elencazione dei materiali lasciati. Trascorsero ben quindici anni che preparano l’apertura del Museo avvenuta il 23 giugno 1995, e di quegli anni sarà interessante sentire ciò che è avvenuto da un punto di vista di progettazione, di attese, di disillusioni e costruzioni. Elena Ragusa, protagonista fin dal primo momento insieme a Milli Chegai, ci potrà raccontare. Unitamente a quello che poteva essere il Museo Mallé e non è stato o quello che invece ha potuto diventare e di cui siamo molto soddisfatti per via delle esperienze lasciateci, oppure quello che invece un compagno di strada, di avventure e di ricerca come Mario Cordero, con il quale Milli Chegai ha scritto un'importante guida sulla Valle Maira, successiva al volume “Dronero, un Borgo Ritrovato”, può effettivamente raccontarci del contesto e delle condizioni di propositività e di interesse in cui nacque il Museo.

Milli Chegai è stata una pioniera assieme ad Elda Gottero, insieme a tanti altri che dagli anni '70 avevano cominciato a pensare ad un progetto di valorizzazione e di studio della Valle Maira. La loro è stata una visione lunga in prospettiva. Adesso siamo in un contesto e in uno studio più che avviato, ma nei decenni ’70 -’80 pensare a queste valli come centri di attrazione turistica e culturale era un po’ una scommessa. Mario Cordero è stato tra i protagonisti assieme a Milli e può dirci quello che era allora un periodo denso di aspettative. Sono le tracce e il filo, titolo del suo intervento che pone la domanda di ricondurre a quel periodo i fili di connessione con il presente e quindi un confronto tra ciò che è stato allora e ciò che è adesso.

Volevo ancora brevemente annunciare che stiamo lavorando ad un rilancio del Museo Mallé. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale vorremmo creare un nuovo progetto di riproposizione del Museo in chiave diversa, cioè ripensando questa collezione permanente che Luigi Mallé ci ha lasciato, magari rendendola più fruibile, più comunicabile, più aperta ai contenuti e al pubblico e dall’altra parte pensando che questo Museo apra di nuovo le sue finestre sul paese con mostre temporanee. Per far questo cerchiamo di riaggiornare, anche da un punto di vista espositivo, i locali. Il secondo piano è ora chiuso in vista di una ristrutturazione generale per poter poi ospitare la prima mostra a settembre, mostra che fa parte di un progetto denominato “Gusto e Bellezza”, ideato e coordinato dall’Associazione Marcovaldo, ente gestore del Museo Mallé dal 2000. Il progetto sistemico “Gusto e Bellezza” è collegato all’Expo 2015 di Milano e il Museo Mallé sarà una delle sedi che ospiterà una mostra sul tema, in questo caso floreale, cioè l’immagine fiorita nella calcografia dal ‘500 al ‘900. Tema coerente in quanto il Museo conserva un nucleo di stampe rococò e del secolo XIX. Lo studioso e storico dell’arte Luigi Mallé si occupò di questo linguaggio espressivo al pari di molti altri generi artistici che, del resto, la collezione del Museo rispecchia, visto che sono esposti dipinti, sculture, ceramiche, vetri, stampe, fotografie storiche e oggetti di vario tipo.

Concludo quindi invitandovi a settembre a visitare la mostra che si intitolerà “La valigia delle Indie”, titolo preso a prestito dal testo di Andreina Griseri, pubblicato nel catalogo del Museo Mallé edito nel 1995, dove lei aveva metaforicamente descritto la casa dronerese del Mallé come una “valigia delle Indie” dove lui periodicamente ritornava dai suoi molti viaggi, reali e dentro a sé stesso, e vi depositava tutta una serie di ricordi. Ecco, io penso che questa “valigia delle Indie” del prossimo settembre, sarà un affaccio nuovo, diverso e aggiornato su quello che, un museo come il Mallé, può nel suo piccolo, potenzialmente offrire alla comunità.

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