Per approfondire
Gérard Schneider
(Sainte-Croix, Svizzera, 1896 - Paris? 1986)
Opus 51 (1967)
Olio su tela, 45 x 54 cm., inv. 88.
Firmato e datato in basso a sinistra: «Schneider 2-67». Sul verso timbro ed etichetta: «Galleria Lorenzelli Bergamo / Via San Michele 1/A / G. Schneider / 54 x 45 / Opus 5i / Olio su tela 1967 / Proprietà dott. Luigi Mallé».
Nel 1970 la Galleria Civica torinese, guidata da Mallé, promosse una importante retrospettiva di Schneider, uno dei maggiori rappresentanti dell'espressionismo astratto, che aprì già prima del 1950, con Soulages, Hartung, Wols, Dubuffet e Pollock, la nuova esperienza pittorica dell'informale. Mallé stesso fu l'ordinatore, insieme a Giuseppe Marchiori, della grande mostra (si veda Gerard Schneider, catalogo della mostra con testi di Eugene Jonesco, Luigi Mallé e Giuseppe Marchiori, Torino 1970) e dedicò all'artista un ampio testo, Unita e giovinezza di Schneider, che è uno dei suoi maggiori impegni storico-critici sul tema dell'arte contemporanea. Schneider, rappresentato in Italia dalla Galleria Lorenzelli di Bergamo, fu conosciuto a Torino per merito della Galleria Martano/ due nel 1968 e fu presente all'inaugurazione della mostra torinese del '70 in occasione della quale dono alla Galleria la monumentale opera Opus 44 i Peinture murale del 1969. Artista e gallerista ringraziarono forse anche l'impegno del direttore del Museo con il dono di Opus 5 i, felicissimo esempio, per vibrazione timbrica dei rossi gialli e bianchi sul blu intenso e per dinamicità di segno, dell'espressione gestuale di Schneider, ideogramma di energia, di movimento e di spazialità con effetti che rivelano l'influenza delle eleganze calligrafiche orientali.
Rosanna Maggio Serra, in E. Ragusa (a cura di), Museo Mallé Dronero, L’Artistica Savigliano, 1995, pp.170-171.