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Scheda approfondimento: Bozzetto per le "Storie di Teseo"

Francesco De Mura

(Napoli 1696 - 1782)

 


Bozzetto per le "Storie di Teseo"

Torino, Palazzo Reale, Stanza della Macchina (1741 c.). Olio su tela, 50 x 70 cm., inv. 98. Restauro: 1995, K. Doneux, Torino.

 

Non è stato possibile risalire alle modalità d'ingresso dell'opera nella collezione Mallé, ma l'acquisto del bozzetto dovette avvenire anteriormente al 1974, poiché a quella data Mallé lo pubblica (L. Malle, s.d. ma 1974, fig. 615) con l'attribuzione a De Mura e l'indicazione «Particolare di bozzetto per Storia di Teseo, coll. privata». Il bozzetto si riferisce ad una delle quattro scene affrescate dal pittore napoletano sulla volta della Stanza della Macchina in Palazzo Reale a Torino. Gli affreschi rientrano nell'intervento di grande rilievo in Palazzo Reale per cui De Mura era stato richiesto a Torino già dal 1738; ma il pittore napoletano, impegnato nella reggia borbonica dove aveva sostituito il maestro Solimena, si fece attendere fino al 1741 (cfr. i documenti pubblicati in Schede Vesme, 1966, pp. 411-412). La ricostruzione critica del rapporto fra De Mura e la corte piemontese — con il soggiorno fra 1741 e 1743 e i successivi invii di opere da Napoli — si deve ai contributi di A. Griseri (1962, pp. 22-43; Eadem, 1963, pp. 14, 41-42 e 89-91; Eadem, 1967, passim), che data al 1741, al momento dell'esordio in Palazzo Reale, gli affreschi della Stanza della Macchina. In questa sala, e poi procedendo nelle stanze degli appartamenti degli Archivi, it pittore napoletano — in polemica con l'arcadia retorica di Beaumont — racconta le storie del mito nei toni colti e raffinati di una favola pastorale, facendo muovere i personaggi sotto un cielo a lume vero e dilatando lo spazio dello scenario paesistico. Fra il bozzetto e la realizzazione ad affresco e possibile riscontrare un rapporto preciso, una fedeltà di resa evidente in ogni particolare, dalle movenze dei due personaggi in primo piano, al taglio ampio del paesaggio battuto dal vento e delimitato da quinte d'alberi e montagne lontane, alla scena di sfondo dove, secondo la precisa indicazione del De Dominici, «vedonsi abbattuti i ladri che infestavano la Campagna» (rist. anast. 1971, p. 701). La stessa puntuale definizione progettuale mostrano altri bozzetti del pittore per gli affreschi torinesi, conservati in musei e collezioni private a Torino e all'estero, pubblicati da tempo da A. Griseri. In particolare va ricordato il bozzetto con il Sacrificio di Teseo (Londra, coll. privata) per la stessa Stanza della Macchina, che presenta — fra l'altro — misure analoghe a quelle del dipinto della collezione Malle (cfr. Griseri, 1963, p. 91, tav. 110). Ca. B.

 

Camilla Barelli, in E. Ragusa (a cura di), Museo Mallé Dronero, L’Artistica Savigliano, 1995.

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